Con grande soddisfazione e anche un pizzico di orgoglio, vi mostriamo l’impianto di fitodepurazione dello stabilimento di Fargione che abbiamo appena terminato.
Grazie al progetto degli ingegneri ambientali, Simona Trecarichi, Danilo Colomela e Floriana Romagnolli, adesso tutte le acque derivanti dalla lavorazione dello stabilimento seguiranno un percorso depurativo che le condurrà a diverse vasche, alcune interrate altre all’aperto. Di quest’ultime, una prima è ricoperta da pietre bianche dove cresceranno le canne palustri che avranno il preciso compito di raccogliere, intorno alle loro radici, i batteri depurando così l’acqua. La seconda, invece, quella finale, è un piccolo stagno nel quale continuerà il processo di bonifica, grazie alla presenza di piante come ninfee, giacinti, lenticchie d’acqua, e papiri. Gli ultimi inquilini sono dei pesciolini che crescono ogni giorno di più.
L’acqua sarà quindi pronta a essere utilizzata per l’irrigazione della vigna adiacente e degli orti, ma anche per irrigare un piccolo frutteto di antiche varietà siciliane tra i quali corbezzoli, pumidda cannameli e pira virdi.
Le piante al momento della messa in funzione dell’impianto
E come sono cresciute ad oggi
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