Un’armonia da custodire che crea bellezza
L’agricoltura non può che puntare al bene comune. Questo è ciò che crediamo profondamente. Troppo importante è il ruolo che gli compete: produrre il cibo da cui dipende la vita di tutti.
In tutta la nostra produzione applichiamo il disciplinare che abbiamo denominato Carta della biodiversità, che tiene conto non solo della metodologia biologica ma anche di misure applicate per trasformare i campi in centri di equilibrio. Le colture si trovano integrate con altre piante autoctone del territorio, vicino ad aree naturali (piccoli boschi, laghetti, incolti, siepi, cumuli di pietre etc.), in modo da rendere più stabile ed equilibrato l’agro-ecosistema.
Il disciplinare della cooperativa è sicuramente una via lunga rispetto a canoni più diffusi, ma crediamo fortemente che non c’è valorizzazione del territorio se non a tutto tondo: la terra è viva e non qualcosa da possedere e sfruttare; necessita ascolto, osservazione, conoscenza, rispetto ed esperienza. Perché il luogo in cui lavoriamo non deve essere solo sano ma anche restituire quella bellezza in cui vale la pena vivere.



