H come humus
Tutto ciò che vive esige nutrimento, elementare legge di natura. Ancora di più è vero per la terra destinata all’attività agricola, quindi alla resa di cibo.
Gli antichi latini con la parola humus indicavano la terra in sé e da essa, umile era colui che non si elevava al di sopra di essa.
Sappiamo, nel tempo, che connotazione ha preso tutto ciò che è legato alla terra, all’umiltà. Probabilmente in virtù del fatto che noi uomini guardiamo la terra dall’alto della nostra statura ha alimentato il distacco da essa, se non talvolta il disprezzo.
Tuttavia a quella umiltà – secondo noi – bisogna ri-pensare.
La terra è viva, massa organica e minerale di elementi capaci di restituire in forma di vegetazione il nostro cibo. Per mantenere il suo equilibrio e il suo benessere è necessario perciò custodire e preservare quel processo vitale che è alla base della formazione dell’humus.
E per farlo abbiamo bisogno innanzi tutto di abbandonare l’idea della terra come qualcosa di basso e umiliante e successivamente adottare azioni come le rotazioni, i sovesci, il riposo stesso, che contribuiscono a restituire la ricchezza organica di cui si è privata durante il processo produttivo.
Perché è grazie al rispetto e alla cura che tutto ciò che è basso può crescere, come fa una pianta ben radicata nella terra ma capace di elevarsi e dare frutti meravigliosi.
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