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Carissimo Santo,

oggi piove. Non è una bella giornata, come l’altro giorno quando sei partito.
Ricordi? C’è stato il sole tutto il giorno. L’hai passata in campagna con Massimiliano e la sua famiglia. Che poi, è anche la tua.
Qui, tutto come al solito. Da quando sei andato via, nulla di nuovo. Beh, tranne qualche prodotto, che non potrai assaggiare. Ma ti sta bene! Perché, devo dirtelo, molti ce l’hanno un poco con te. Nulla di serio, intendiamoci. È che te ne sei andato così, su due piedi, senza neanche un saluto.
Sì, sì, lo sappiamo, che ci sei sempre, come ci sei sempre stato, per tutti.
Negli anni sei stato il nostro volto, la nostra voce e ci hai portati lontano.
Oggi, parlando di te al telefono, tua moglie Daniela ha detto: “Non hai idea di quanto affetto e gentilezza hanno le persone nel ricordare Santo”. Perché è così. Tra le cose che ci hai lasciato, per fortuna, senza portarle con te, c’è senz’altro la tua gentilezza. Non quella di chi ti apre lo sportello o ti sorride tanto per sorridere, no. Quella gentilezza, che parte dall’animo, rende fiera la severità e arriva dolce al cuore di chi ti incontra.
Insomma, hai combinato un bel guaio, andandotene così. E anche io, sai, mi trovo un poco smarrita. Certo, siamo tanti e questa è la nostra forza, ma tu sei stato unico per me e per tutti noi.
Mi ricordo quando hai cominciato, con i banchetti alle fiere, con le consegne ai GAS e poi la grande avventura: il negozio a Torino! Col mio nome in bella mostra, sull’insegna. Ne sono sempre stata tanto orgogliosa!
E quando passeggiavi per le nostre tenute, d’estate tra le vigne, in autunno tra gli ulivi, in primavera in mezzo la sulla e d’inverno, quando il vento rendeva mare l’erba alta. C’è una foto, ricordi? Con Massimiliano e Gaspare, nella tenuta del Parrino.
Ora sono in tanti che vorrebbero scriverti qualcosa, ma questa lettera diventerebbe troppo lunga.
Tanto lo sai, che sono sempre qui. Se ti capita di passare, questa è casa tua. La tua terra. La tua famiglia.
Intanto, a nome di tutti, ti mando un abbraccio.
Ciao, Santo.

Per sempre tua,
Valdibella

 

Da sinistra: Gaspare, Massimiliano e Santo Solano

Questo articolo ha 2 commenti

  1. La tua accoglienza, lo sguardo acuto di chi sa vedere nel profondo, il racconto e l’ origine della tenacia, etica e passione della cooperativa Valdibella, e la visita per i vostri campi e terre sotto Palermo nell estate’19 sararanno per sempre un ricordo indelebile. Cristina Riccati

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