Si dice “frittedda” ma si scrive “primavera nel piatto”. Perché questa preparazione è la celebrazione della nuova stagione, anche dal punto di vista simbolico.
Dunque, andiamo per ordine: ci sono le prime favuzze e i tenerissimi piselli, i carciofi e i cipollotti. Ma anche il finocchietto selvatico. E siccome vogliamo osare, in questa ricetta abbiamo aggiunto anche una scorzetta di limone appena raccolto.
Le ragioni di questo nome si perdono nelle pieghe della cultura popolare siciliana e orami poco ci importa recuperarne le ragioni a tutti i costi. Quel che conta è che se vi volete bene, almeno una volta l’anno dovete prepararla.
Malgrado il nome, non si tratta né di frittata né di frittura ma di uno stufato (potremmo definirlo così) interamente vegetale, che unisce i nuovi semi (fave e piselli) con i carciofi (una coltivazione che già in primavera è alla fine del suo ciclo). L’aroma prepotente è dato dal finocchietto selvatico, anche lui novello, ma se proprio è difficile recuperarlo potete sostituirlo con delle foglioline di menta.
Come quasi tutte le ricette popolari appartiene a quella categoria di “piatto povero”, ma come avrete intuito già, di povero ha poco, anzi richiede quell’ingrediente – preziosissimo ai giorni nostri – che vi lasciamo immaginare.
E come tutti i piatti della tradizione contadina, è estremamente versatile: veniva usato come companatico con il pane ad assorbirne il sughetto, o come contorno per le tavole più abbienti oppure ancora come condimento per un gran piatto di pasta. Ed è quello che vi suggeriamo in questa ricetta.
Abbiamo voluto “inaugurare” così i nuovi gnocchetti Valdibella, perché corposi e rugosi come sono si prestano benissimo a essere abbinati a questa preparazione. E poi dovendoli mangiare con il cucchiaio, sebbene non sia una minestra, tutti gli ingredienti vengono raccolti insieme per un boccone delizioso.
Un’unica raccomandazione, il rito della celebrazione va completato interamente: comprate ingredienti freschissimi e sani (non barate soprattutto con i piselli!)
Ingredienti
per 4 persone
400 gr di gnocchetti di Timilìa; 500 gr di fave; 500 gr di piselli; 4 carciofi; due cipollotti medi; un piccolo mazzetto di finocchietto; olio extravergine d’oliva; scorza di limone; sale e pepe.
Preparazione
60 minuti (se avrete sgranato i baccelli di fave e piselli la sera prima guardando la vostra serie preferita)
Prima della cottura:
– sbollentate il finocchietto selvatico e tagliatelo (mettete da parte l’acqua di cottura, potete aggiungerla in seguito);
– tagliate i carciofi a spicchi dopo averli mondati dalle foglie più dure e metteteli in una ciotola con acqua fredda resa acidula da mezzo limone per non farli annerire;
– sgranate le fave (anche dalla pellicina che le ricopre) e i piselli.
Dopo questa preparazione, potete procedere alla cottura: tagliate a rondelle i cipollotti e lasciateli appassire in una padella con qualche giro d’olio d’oliva. Aggiungete le fave, i piselli e i carciofi (ben scolati) e allungate con un po’ di acqua di cottura dei finocchietti.
Lasciate cuocere per circa 20 minuti a fiamma moderata controllando di tanto in tanto se è necessario aggiungere acqua. A metà cottura, inserite anche i finocchietti tagliuzzati e continuate per altri 15 minuti circa.
Nel frattempo cuocete gli gnocchetti e scolateli qualche minuto prima del tempo indicato in confezione. Trasferiteli, quindi, nella padella con le verdure e spadellate per il tempo che vi pare opportuno.
Al momento di servire aggiungete la scorza di limone ben tritata e un altro giro d’olio.
In sostituzione del finocchietto, tritate la menta insieme alla scorzetta di limone e spargetela prima di servire.